Saint Priest – Saint Chamond

11 Agosto 2021 0 Di wp_1499909

9 agosto 2021. Km 61

Pochi chilometri oggi, ma molto intensi. Per molti motivi.
Stamattina, quando sono scesa a vedere se qui al Central Hotel mi davano o no “le petit dejuner” perché ieri sera non l’avevo capito bene, il proprietario, Tayeb, algerino, mi ha invitato a sedermi, mi ha portato un bel caffelatte, una brioche un “pain au chocolate”: una delle migliori colazioni. Dopo é venuto a parlare con me, si è informato sul mio viaggio e sulla mia età e si è profuso in una serie di “bravo” e “chapeau”. Mi ha detto che la colazione me la offriva lui (perché non era compresa, erano altri sei euro e cinquanta). Gentilissimo, mi ha anche aiutato a caricare la bici e mi ha ripreso mentre sistemavo le ultime cose: un video per sua figlia Rana, che parla bene lo spagnolo per cui alla fine mi ha invitato a dirle qualcosa in spagnolo. Mi ha anche dato un prezioso consiglio circa l’itinerario da seguire: il posto più vicino sulla Loira è Saint Etienne, a una settantina di chilometri scarsi: non serve che passi da Lyon città che già conosco molto bene. Mi ha anche invitato a contattarlo su messenger nel caso avessi incontrato difficoltà nella tappa di oggi. Grazie Tayeb, sei davvero un uomo di cuore.
Lasciato l’hotel,  mi sono diretta al centro storico di Saint Priest che, come mi aveva detto Tayeb, non era niente di che, mi sarei potuta risparmiare la strada. E, come mi aveva detto Tayeb, qui non siamo sul Rodano, quindi niente via Rhona, solo la dipartimentale, all’inizio non molto trafficata e in mezzo alla campagna. Assaporo il senso di libertà che ti dà la velocità,  il vento tra i capelli leggeri, non ancora intrisi di sudore. Passo per cittadine carine: Mions, Saint Sinphorien d’Ozon, Ternay. Il Rodano lo incontro a Serezin du Rhone, frazione di Saint Sinphorien. La temperatura è gradevole; tutto bene finche, avvicinandosi a Givors, un grosso centro, il traffico aumenta e il paesaggio peggiora: zone industriali e centri commerciali si susseguono e, anche se c’è la corsia ciclabile, tutto questo non mi piace. Esulto quando noto sulla sinistra una freccia della via Rhona, ma l’esultanza dura poco. Intanto c’è una salita durissima, anche se breve, da affrontare, poi il percorso prosegue su sterrato lungo il fiume, con pendenze tutt’altro che lievi: se sulle salite  riesco più o meno a pedalare, davanti a un tratto in discesa, ripidissimo e con fondo pietroso, sono scesa di sella ed ho proseguito a piedi col freno tirato. Una strada da paura come da paura, anche se per altri motivi, lo è la strada asfaltata. Bisogna scegliere tra i tipi di paura. A Ternay cerco di ritornare sulla via Rhona ed incontro due cicloturiste francesi, una delle quali mi aiuta a superare la ripida rampetta e mi sconsiglia di proseguire, sconsigliata a sua volta dalla coppia di cicloviaggiatori che procedevano nel senso contrario al mio, anche da me incontrati poco prima, ai quali avevo anch’io sconsigliato il tratto di via Rhona di cui sopra.
Ritorno sulla strada, ma verso Givors ci ricasco: fango e pozzanghere a profusione, residuo delle abbondanti piogge dei giorni scorsi.
Uscita da Givors, proseguo su una bella strada in salita che segue il corso del Gier fino a Rive de Gier, bella cittadina. Poi è tutto un susseguirsi di paesi pieni di negozi e centri commerciali: Lorette, La Grand Croix, L’Horme, tutti sobborghi di Saint Chamond, decido di fermarmi dato che si è già fatto tardi. Chiedo per un posto in cui dormire. Pare ci sia solo un hotel,  l’Ambassador, vicino alla stazione. Vogliono 67 euro più 15 per il cane: troppi. Proseguo, ho la tenda, magari chiedo se in uno dei giardini di queste belle case lungo la strada per Saint Etienne mi lasciano campeggiare. Sono fortunata. Mi rivolgo alle persone davanti a uno di quei chioschi ambulanti che vendono cibo. Tra loro c’è anche il proprietario della casa dietro il chiosco, David,  il padre di Marie, la ragazza che lo gestisce, come scoprirò tra poco. Di cognome fanno Milan 😃 e Marie, 22 anni, è tifosa dell’Inter.

Dopo un po’ di incomprensioni dovute alla lingua so che posso dormire in casa. David telefona a Sylvie, la sua compagna, che parla un po’ di italiano. Sylvie mi invita a dormire domani sera da lei e a passare la giornata di mercoledì, in cui sarà libera, insieme. Ciò significa fermarsi due giorni a Saint Chamond, ma perché no? Non ho nessuna fretta e il bello del cicloviggiare è costituito proprio da queste cose, da questi incontri.
Cena a base di hamburger e patatine fritte al chiosco di Marie, doccia e a nanna su un comodo divano.

Partenza!
In giro per Saint Priest
Scuola mashilè a sinistra e femminile a destra 😀
lungo la strada
Mions
Saint Sinphorien
sosta acqua/toilette
si ritrova il Rodano e la via Rhona
… e ci si ritrova a “pedalare” qui
Ternay
salgo faticosamente verso la via Rhona e alla fine decido di ritornare indietro
… sulla strada, ma almeno con corsia ciclabile protetta
Le Rhone
Givors
adoro i riflessi
Via Rhona ingannatrice: inizia così…
… e continua così
Il fiume Gier
A Givors ci sarei arrivata da questa strada se avessi voluto evitare il fango. Meglio il fango
Givors
Lorette
La Grand Croix
L’Horme
Saint Chamond