9 agosto 2020. Roseto Capo Spulico – Scanzano Jonico

Villaggio Baia del Castello – Montegiordano Marina – Santa Venere – Rocca Imperiale Marina – Nova Siri – Borgo Pane e Vino – Trafana – Recoleta – Scanzano Jonico
Km 99
Tanta roba la tappa di oggi. Tanti chilometri, considerati percorso, dislivelli ed operazioni di smontaggio/rimontaggio bagaglio… Stamattina, dopo al colazione al b&b, mi godo come prima cosa una bella discesa su tornanti, la stessa su cui ieri avevo spinto faticosamente la Kῡbiña, poi 106 fino a Montegiordano Marina, dove il percorso diventa più naturalistico. Io adoro i percorsi naturalistici, ma ti presentano sempre un conto salato da pagare in termini di fatica; qui però mi rinfranca la vista di due ciclisti in MTB che addirittura pedalano, con difficoltà, certo, sulla spiaggia. Ma loro non hanno bagaglio; io, con la mia bici così pesante non ci riesco a pedalare… a spingere sì, però. Faccio cenno ai due per chiedere informazioni sul percorso, mi assicurano che è quasi tutto pedalabile tranne il tratto su cui siamo. Uno dei due si offre di fare scambio: lui trascina la Kῡbiña e io la sua bici e, finito il pezzo difficile, mi spiegano come proseguire oltre. C’è una fiumara da guadare e lì finisco nel fango di cui si riempiono scarpe, bici e una borsa: non faccio niente, meglio aspettare che secchi, cercare di ripulire il tutto adesso sarebbe solo un pasticcio. Tra Santa Venere e Rocca Imperiale Marina c’è una pista ciclabile; sì, proprio una pista ciclabile, non una ciclovia, con tanto di segnaletica verticale e orizzontale… ma ci passano le macchine! e ti suonano pure! Faccio notare ad un automobilista che questa è una pista ciclabile, che lui non dovrebbe stare qui e quello, per tutta risposta, mi fa un gesto come dire “ma questa qui che vuole?”. Cose del Sud, dispiace dirlo. E poi viene il bello… La strada che sto percorrendo, parallela alla 106, finisce. Così, improvvisamente. Un cartello avvisa: strada senza uscita. Le auto che arrivano qui, fanno tutte inversione e i loro conducenti, magari imprecando un po’, vanno a cercare dove immettersi sulla statale, ma io? Proseguo speranzosa di trovare un’alternativa praticabile con una bicicletta. Arrivata in fondo, imbocco una stradina sterrata ed erbosa sulla destra che corre parallela alla ferrovia… magari trovo un sottopassaggio. Invece finisco in un frutteto, senza altra possibilità che rifarla a ritroso e la statale è lì, a pochi metri: solo una scarpata e il guardrail mi separano da lei. E allora… togli tutti i bagagli, issali sul muretto e poi oltre il guardrail, poi ripeti l’operazione con la bici, oltre il guardrail rimonta il tutto ed il gioco è fatto! In poco tempo sono a Nova Siri e scopro di essere entrata in Basilicata. I due ragazzi delle MTB mi avevano detto che avrei potuto raggiungere l’Aurelia, che mi condurrà a Benevento, dalla Sinnica e quindi seguo le indicazioni attraverso il metapontino finché, passato il Borgo Pane e Vino, dove, a parte un resort di lusso, non c’è niente, neppure un bar per ristorarsi un po’, mi ritrovo davanti a un “muro”, una salita tendente al 30% sulla quale arranco spingendo la Kῡbiña con uno sforzo tale che i piedi mi escono dalle scarpe. Dovrò presto rendermi conto che qui in Basilicata o si fanno le superstrade, spesso anche vietate alle bici, o le provinciali sono strade così. Mi hanno detto che le montagne di qui sono soprannominate “le piccole Dolomiti”… adesso mi spiego… Devo comunque raggiungere la SP 54 dove c’è il ponte sul fiume Agri e questo mi costringe a fare una U molto allungata lungo la quale devo più volte correggere il tiro perché mi accorgo di avere sbagliato strada. Il paesaggio che mi circonda, però, mi ripaga di tutto: montagne piene di anfratti, di dirupi, di alte falesie, un paradiso per gli scalatori! A Scanzano Jonico, dove arrivo ormai col buio, in un bar mi dicono che la stazione di servizio vicino all’ingresso in autostrada è dotata di hotel e mi spiegano bene come arrivarci. La stazione di servizio è dotata anche di autogrill, dove potrei cenare, ma una volta sistemata la bici, trasportati i bagagli in camera e fattami una imprescindibile doccia, sotto la quale lavo anche il fango dalla borsa, sono così esausta che mi mancano le forze per scendere due piani e soprattutto per mettermi in fila al self service e tutto il resto. Ho una pesca e un pacchetto di biscotti Bucaneve: sarà la mia cena.
oggi di qui si scende! si “pedala” sulla spiaggia grazie, ragazzi, dell’aiuto beh, se ci passa una macchina… se per veder i dipinti … … devo salire lassù… anche no avviso rivolto alla bici? perchè questa è una pista ciclabile anche se ci passano regolarmente le auto un cartello avvisa: strada senza uscita ma io, dopo aver cercato inutilmente un’alternativa… … esco lo stesso il Sinni si sale si saleeee! bella salita, eh? Trafana si fa sera come cena può bastare, sono troppo stanca