2 agosto 2020. Melito di Porto Salvo – Locri

16 Agosto 2020 0 Di wp_1499909
Paesi attraversati:
Melito di Porto Salvo – Condufuri – Bova Marina – Brancaleone Marina – Bianco – Bovalino – Ardore Marina – Locri

Km 80j

Salvata dall’intuito di una donna, Laura, dottoressa optometrista che qui a Locri conosce tutti (ma, dice, qui tutti conoscono tutti). Se non fosse stato per lei, mi sarei ritrovata, nel buio, a vagare per le strade di Locri, anzi, uscendo da Locri. Beh, vero è che alla fine la signora Mena, da Filomena, mi ha risposto al telefono e quindi qui ci sarei arrivata comunque, ma quando? e con quali difficoltà? L’ho semlre detto io che il chiedi.com è meglio del booking.com che, a partire da domani, prometto di non usare mai piu. Comunque è  finita bene e questo è l’importante.
Durante la tappa di oggi non ci sono stati momenti memorabili. Bella, tutta vista mare, ma dalla statale ionica; quando proprio non ne potevo più, mi portavo sul mare, ma dovevo sempre ripercorrere dei tratti per riprendere la dannata 106. Arrivata a Locri ed essendo già le sei passate, attivo il mio “chiedi” in un bar del centro. Mi indicano più dinun b&b, ma sono tutti pieni, così, anche su consiglio dei loro proprietari, mi rivolgo alla app vera. Trovo una stanza nel b&b “Penisola verde” a 50 euro, un po’ caro, ma non ho molta scelta. Metto l’indirizzo sulle Google maps: é vicinissimo, però  dove dovrebbe essere non c’è. Chiedendo, vengo a sapere che invece é ben lontano, oltre l’ospedale,  a otto chilometri da dove mi trovo. Maledetto booking! Mi ci avvio, al buio, e dopo un bel po’ di strada, ad una rotonda, una donna mi ferma e mi chiede se ho bisogno di qualcosa. È Laura. A Locri lei conosce tutti, ma questo b&b non sa dov’è.  Telefona al fratello e viene a sapere il nome della proprietaria. Le telefona, ma scatta la segreteria, come succedeva a me. Comunque non è dove dice Miss Google, bisogna scendere per una stradina buia, cosa che a quest’ora, ormai sono quasi le nove, mi rifiuto di fare. Nessun problema: telefona ad altri amici che vengono a dare una mano a caricare la Kūbiña sul tetto del suo fuoristrada e mi ci accompagna. Nessun problema neppure per la cena: la signora Mena, sua amica, mi prepara un enorme piatto di pasta più i loro sottaceti più i fichi e l’uva, sempre loro, quando io le avevo chiesto se, per favore, mi poteva cuocere un po’ di pasta. E la colazione è compresa nel prezzo, insieme alla simpatia e alla solidarietà dimostratemi… e a una bella chiacchierata serale fra donne.