27 luglio 2020. Marzamemi – Porto Palo

9 Agosto 2020 0 Di wp_1499909

ma ho dormito a Modica. Solo una trentina di chilometri percorsi oggi. Stamattina, uscita dal camping, mi sono diretta al centro e al porto di Marzamemi, una zona denominata “La Balata” che Giuseppe mi aveva raccomandato di visitare. Effettivamente ne valeva la pena, molto caratteristica, con la tipica atmosfera e il colore locale che tanto fascino esercitano sui turisti. La Balata comprende un porto turistico; mi fermo a fotografare una barchetta piena di fiori, c’è anche il proprietario, seduto nei pressi, non me ne ero accorta. Inizia a raccontarmi che la sua barca è  apparsa in molte fiction televisive, che ci sono saliti gli attori del giovane Montalbano, Michele Riondino e Sarah Felberbaum, oltre a un lungo elenco meno recente; lui, poi, è stato scelto come modello per Armani ed è  il testimonial della birra Messina. Che personaggio!
Ieri ho scritto a Gabriele, che mi aveva offerto ospitalità su Facebook, per sapere se era ancora valido; alla sua risposta positiva ci siamo sentiti ed accordati per incontrarci a Capo Passero: io l’avrei aspettato in spiaggia dove lui sarebbe arrivato a prelevarmi con un furgone. Mi si prospetta un pomeriggio di relax,  ma non è  proprio così. Mi ero già fatta un programmino… trovare una bella spiaggia attrezzata, per una volta, affittare un lettino, avere la doccia… macché! Dopo Marzamemi solo spiaggia libera e niente docce. Vabbè, mi rassegno. Faccio un bel bagno, caldo…  un altro con Gabriele quando arriva, mi infilo nel caftano bianco tutta salata e salgo sul furgone, dove la Kūbiña trova posto senza neanche smontare la ruota anteriore, e via, verso Modica, a casa di Gabriele.
Gabriele. Che grande persona! Appassionato di scalate, il vero grande amore della sua vita. A loro ha sacrificato gli altri amori, che hanno comunque prodotto un totale di quattro figli. Mi racconta che, proprio stamattina, ha scoperto una nuova via per scalare e di essersi commosso fino alle lacrime. Nonostante un grave incidente, qualche anno fa, nel quale ha rischiato di perdere una gamba, finita la riabilitazione è tornato a scalare, anche senza corda e senza appigli, a mani nude. Tiene rigorosamente sotto controllo il peso perché bisogna essere agili e leggeri per queste cose. Un pazzo, direbbero molti; un uomo mosso da una vera passione, dico io, e capisco che si possa anche mettere in conto di perdere la vita per questo.
A casa di Gabriele, carina, antica, tipica, ma che necessita ancora di ristrutturazione, dormo in un comodo divano letto in compagnia delle sue biciclette e delle sue numerose paia di scarpe sportive; la Kūbiña si ferma a dormire nel furgone, parcheggiato ai piedi di un’erta scalinata. Mentre faccio la doccia e sistemo le mie cose, stasera ho anche il lusso della lavatrice, lui esce a fare un po’ di spesa per la cena: gli piace cucinare ed è un ottimo cuoco.
E, dopo cena, Ragusa Ibla! È qui la bella chiesa, la cattedrale di San Giorgio, che si vede nella sigla di Montalbano; gli altri luoghi li scoprirò domani.