25 luglio 2020. Catania – Siracusa

7 Agosto 2020 0 Di wp_1499909
Paesi attraversati:
Catania – Agnone – Augusta – Marina di Melillli – Siracusa

Km 85

+ 11 alla ricerca del ciclista

Decathlon, grazie di esistere!
Quanto ho sperato di incontrarti in tutti questi giorni,  ogni volta che, nel chinarmi, dal tubicino della camel paŕtiva un getto d’acqua! C’era da cambiare il boccaglio da cui si succhia, con l’uso si è tagliato, ed è un pezzo che si trova solo nei negozi specializzati, mai incontrati finora. Per cui quando mi sei apparsa, all’entrata in Siracusa, ti ho salutato come la terra promessa. Ho comprato una nuova borsa completa e, nel lasciarti, informandomi sulla strada migliore per il centro, mi sono imbattuta nell’hotel di stanotte, il “Pegaso Sport Club”, tre stelle, con piscina cooerta (vasca da 25 metri di cui, però, non ho approfittato). Sono entrata a chiedere il prezzo e, contratrando un po’, sono riuscita a spuntare 50 euro, cena e colazione comprese. Ottimo e abbondante!
Già la mattinata di oggi, a Catania, era stata quasi interamente dedicata alla risoluzione di un altro problema tecnico, più grave della camel rotta: il freno anteriire della Kūbiña che non frenava quasi più. Problema di rapida soluzione, una volta trovato il ciclista giusto, è bastato cambiare la pastiglia; il problema, semmai, é stato quello di trovare il ciclista, una vera caccia al tesoro. Risolto anche il problema del fanalino anteriore, da collocare in una posizione tale che il fascio di luce non venga schermato dal grande bauletto da manubrio: questo ciclista aveva proprio quello che cercavo senza successo dal 2014, anno di nascita della Kubiña. A batterie ministilo, niente ricarica USB, la cui caratteristica è quella di farti trovare il fanalino scarico la volta che ti serve, a meno di non ricaricarlo ogni mattina, forse; me l’ha montato stabilmente sulla forcella e adesso mi basta premere un pulsante per accenderlo… un sogno! 
Il percorso si è snodato quasi interamente sulla SS 114, quasi interamente vista mare.
Noiosa però la statale, così, quando vedo un bar lungo una stradina che le scorre parallela sulla sinistra, mi ci fiondo per la pausa pranzo con la speranza di trovare un’alternativa. Il bar stava per chiudere, per riaprire poi la sera; trovo a fatica qualcosa da mangiare e le informazioni sul percorso. Seguendo la stradina, arriverò a riprendere la 114 all’altezza di un grande bar, il “Pane condito”. Purtroppo non sarà così. O perché ho sbagliato ad interpretare un’indicazione o perché la strada era davvero interrotta, mi ci ritrovo sì sulla Statale, ma uno o due chilometri prima dell’altezza a cui l’avevo lasciata. Ben mi sta!
A questo punto, non sono scesa ad Augusta, mi sono limitata a fotografarne le saline e il porto, con annessa raffineria, da lontano.