Sarajevo

13 Ottobre 2023 0 Di wp_1499909

9 – 10 ottobre 2023


30 km, andata e ritorno, non mi sono bastati per vederne il centro storico, non volevo tornare al campeggio col buio. La prima impressione non è stata positiva, ma è completamente cambiata quando, il giorno dopo, ho visitato la città vecchia.

Il campeggio di stanotte l’ho condiviso con Sergi grazie al quale ho conosciuto Max, un ragazzo tedesco che vive in bici da tre anni filati: un mito! Bici stracarica, peggio della mia negli ultimi viaggi con cane al seguito. A me però manca quello spirito clochard per viaggiare così, dormendo accampati nei boschi, senza lavarsi e lavare la roba, tanto per dirne una… Avrei anche una fifa boia, ogni rumore mi farebbe preoccupare togliendomi il sonno, lui invece dice di avere più paura ad accamparsi in città.

Pranziamo insieme, poi io, che sono a piedi, ritorno sui miei passi verso la periferia di Sarajevo a recuperare le mie cose lavate ed asciugate in una lavanderia. Qui non ci sono le lavanderie automatiche, ci sono sempre degli addetti, ma in quella vicino al campeggio mi avevano chiesto dieci euro solo per lavare coperta e sacco a pelo, per tutto il resto andava calcolato capo per capo; per di più l’ambiente e le addette avevano un’aria poco pulita e tutta la transazione era avvenuta tramite il traduttore di un cellulare. Grazie no, mi costa meno ricomprarmela la roba. Qui invece sono gentili, una ragazza parla inglese, mi dice che il prezzo è di 17 marchi, circa nove euro e che posso venire a ritirare il tutto dalle due meno venti. Sergi nel frattempo avrebbe raggiunto l’hostal che ha trovato per stanotte; ci diamo appuntamento per la cena in una piazza centrale, quella della movida alla fine dell’area del mercato e dei tanti negozietti che, dopo aver parcheggiato in pieno centro, accanto alla moschea nella quale finalmente posso entrare lasciando Laila in macchina, mi giro con piacere nella luce del tramonto. Il mercato coperto invece no, anche lì i cani non sono ammessi. Sergi arriva con Clemence, una ragazza francese che parla un ottimo italiano. È venuta nei Balcani per la mezza maratona di Tirana. Hanno tutti e due trent’anni, uno meno di mia figlia, ma mi sono trovata perfettamente a mio agio con loro e loro con me: lo spirito di avventura annulla anche le differenze generazionali. Dopo cena mi accompagnano alla mia macchina, faccio vedere a Clemence la mia tenda aperta e ci salutiamo. Sergi se ne andrà in aereo in Finlandia a passare qualche giorno con la sua fidanzata in Erasmus, Clemence farà un’escursione di un paio di giorni in montagna per arrivare poi a Mostar. Con lei cii rivedremo nei prossimi giorni, abbiamo più o meno lo stesso itinerario.

Una moschea moderna
Riflessi
Arte moderna a cielo aperto
Lungo il fiume
Ma chi saranno mai questi “maniaci”? 😀
Domani… ci vado?
Anche lui è stato in visita a Sarajevo
Carli e Max
Visito una moschea