Bulgaria

10 Novembre 2023 4 Di wp_1499909

28 – 29 ottobre 2023

Dalla Romania alla Bulgaria passando per la Serbia. Solo una ventina di chilometri che mi costano quattro controlli quattro alle frontiere. I serbi parlano lo spagnolo perché la televisione trasmette i film in quella lingua. Con loro si riesce a comunicare bene, mi spiegano la strada per la frontiera bulgara dove mi controllano non solo il.passaporto di Laila, ma le leggono anche il microchip verificando che il numero corrisponde. Fatti pochi chilometri fermo un passante per chiedergli un’informazione e per fortuna! Perché questo signore mi informa non solo sulla strada migliore per Sofia, ma soprattutto del fatto che per circolare in Bulgaria serve una vignetta. La vendono proprio lì vicino; per due euro compro quella per il weekend, oggi e domani. I controlli li fanno con le telecamere e sono frequenti, uno ogni quindici chilometri, con multe salate se non ce l’hai, 150 euro al giorno. Fiuuu! Io non ne sapevo niente! Mi dice il signore che è così anche in Romania, solo che lì non hanno le telecamere, ti devono fermare. Se sono passata alla frontiera vuol dire che mi è andata bene, non ho preso multe.

Il primo impatto con la Bulgaria non è dei migliori: il.paesaggio appare spoglio, grandi distese a prato tipo pianura padana della più piatta. Vero è che i colori del tramonto e la luna di stasera sono da favola, ma come sarebbe con un tempo grigio o peggio con la a pioggia? Passo per Vidin, bella città sul Danubio e ci facciamo, Laila ed io, una passeggiata lungo il fiume. Cerco su Park4night un area per stanotte; ce n’è una interessante vicino a un ristorante che resta aperto fino a tardi, ma Google Maps non riesce a portarmici. Ho fame. A Bregovo, nell’area di servizio dove mi fermo a fare il GPL c’è un supermercato con tavolo e panche vicino all’entrata. Dentro c’è una sorta di rosticceria, ma i cibi non li riscaldano. Prendo per disperazione una porzione di spaghetti, scotti e freddi, of course, un peperone ripieno di formaggio, suppongo feta, e due fette di melanzane fritte, fredde anche loro, che sono l’unica cosa passabile. Mi consolo pensando che, birra compresa, spendo l’equivalente di tre euro. Lascio perdere la navigazione su Park4night/Google Maps e imposto Sofia: troverò strada facendo un posto dove fermarmi stanotte. Ed eccolo apparire: il ristorante che ho cercato inutilmente addentrandomi in stradine da paura, con delle buche da scassare la macchina! Parcheggio, entro ed ordino un cappuccino e una fetta di cheesecake che riscattano la schifezza di prima… al modico prezzo di 11 euro. Ma almeno acquisisco il diritto di stare al calduccio fino all’ora di chiusura, usare wifi e toilette (stasera riesco anche a lavarmi i denti col dentifricio invece che con la cicca, lusso!) Chiedo se posso fermarmi a dormire nel loro parcheggio: gentilissimo, il proprietario mi indica dove mettermi e mi informa che ci sarà una luce che si accende quando il sensore rileva un movimento. E anche per questa notte è andata bene.

Domenica 29 ottobre

Sofia

Percorrendo la strada che conduce a Sofia, la Bulgaria si rivaluta si miei occhi: si abbandona la pianura per una zona collinare tra boschi di pino e castagni che i colori autunnali rendono fantastici. La città la descrivono meglio le immagini: Sofia è molto bella, piena di gente, di chiese, moschee, negozi e anche un grande mercato. E dire che mio figlio mi ha ricordato che quando ci era stata la mia amica Fiorella negli anni ’80 , ancora nel blocco sovietico, a Sofia si poteva comprare solo marmellata di rose. Per quanto riguarda me, al terzo tentativo ho trovato un farmacista disposto a medicarmi la ferita del morso di Laila. E a rassicurarmi sulla non necessarietá di punti di sutura. Sofia è la seconda località dei Balcani, dopo Medjugorje, in cui non è infrequente sentire parlare in italiano. Ci sono arrivata abbastanza presto stamattina e, dopo esserermela girata a piedi, ho ancora il tempo di visitare il monastero di Rila.

Monastero di Rila