Ancora Croazia
14-15 ottobre 2023
Lasciata Mostar di sera tardi cerco su Park4night un campeggio che mi permetta di farmi un bel giro in bici domani. Scopro però che quello che ho scelto si trova già in Croazia. Vorrei entrarci domani in Croazia, non mi ero resa conto fosse così vicina ed ho stupidamente prelevato l’equivalente di 40 euro, li vorrei spendere per un rifornimento e per un po’ di spesucce varie. Così mi fermo in un parcheggio in una piazzola con monumento lungo la strada, di fronte ad una panetteria aperta h24. Bene, la colazione con un dolcetto, speriamo una brioche, di domattina é salva.
Sabato 14 ottobre
Prima delle sei sono già in pista; Laila invece a quest’ora dorme ancora e anche se apro la macchina e faccio un po’ di casino non si sposta di un centimetro … della serie vita da cani 😀 Attraverso la strada e vado a comprarmi la brioche. Ho appena letto la recensione su Google di questa panetteria in cui la panettiera veniva definita molto simpatica: probabilmente non era la stessa! Nel bar a lato mi fanno un buon caffè, posso lavarmi anche i denti e il barista, lui si che era simpatico, mi cambia anche in euro i marchi bosniaci. Lungo la strada, non ricordo se prima o dopo il confine, mi fermo in un’area di servizio affollatissima. Scatto qualche foto e scappo via, senza neanche fare sosta alla toilette vista la fila che c’è. Più avanti faccio sosta in un grazioso paesino che mi ricorda tutti gli altri paesini della costa croata da cui sono passata qualche anno fa. Un’altra sosta a Siano per il pranzo di Laila e mio. E adesso basta soste, via alla volta di Dubrovnik!
Me l’avevano detto che era bella, ma la realtà supera le aspettative. Trovo un parcheggio gratuito in una via periferica grazie al Park4night e mi dirigo verso la Stari Grad, la città vecchia, a piedi. Già mi gustavo le stradine dalle quali si intravvedeva il mare, la chiesetta con l’immancabile cimiterino quando mi si è aperta una grande”finestra” sulla città: la baia dominata da una fortezza, un altro grande castello sotto il quale passava la strada in quello che un tempo credo dovesse essere il fossato. Il mio primo impulso è stato quello di salire a camminare sulle mura, ma cerca che ti ricerca, non sono riuscita a trovare da dove salire. Un turista straniero a cui ho chiesto informazioni mi ha detto che si doveva fare il biglietto online. Intanto sono sbucata nella main street, una meraviglia. Ricorda Venezia, ma senza canali. Infatti Dubrovnik, come altre città dei Balcani, era possedimento veneziano.
Entro in un negozietto di souvenir che ha anche un po’ di bigiotteria a cercare le farfalline per gli orecchini che ho perso nella doccia. La commessa, Daria, parla un italiano perfetto avendo vissuto diversi anni a Roma dove si è laureata in lingue alla Sapienza e poi ha lavorato come interprete prima di ritornarsene in Croazia. “Non si trovava bene in Italia”? le ho chiesto. Sì, ma era troppo caro vivere a Roma, soprattutto pagare un affitto, mentre a Dubrovnik aveva una casa sua. Mi dice che anche in Croazia si vive bene se si ha una casa, senza mutuo da pagare, e uno stipendio decente, intorno ai 1500 euro, ma che molti devono vivere con 600 euro al.mese. Sono voluti entrare nell’ Europa unita? Da quel momento i prezzi sono schizzati alle stelle e per i croati sono gli stessi che per i turisti. Certo, i turisti devono pagare alberghi (non oso pensare quanto costino), biglietti di ingresso, parcheggi…cose che ai locali non servono. Leggo che parcheggiare per tutto il giorno in zona centro costa più di cinquanta euro e Park4night mi informa che l’unico campeggio ne costa trenta. Mi concedo una cena in uno dei ristorantini all’aperto. Ho dato un’occhiata ai menù esposti: prezzi altissimi, ma ormai… Siamo a metà ottobre, ma durante il giorno fa ancora molto caldo, in compenso di notte si gela, menomale che mi sono portata due sacchi a pelo, quello leggero che l’anno scorso avevo lasciato a Nantes da Soazig e Thierry per potermi comprare l’altro, quello pesante. Adesso che ho la macchina, che scialo!! me li posso tenere entrambi. Scelgo un ristorante che ti mette a disposizione la copertina perché ormai fa freddino, dopo cena vado a visitare, e a vedere dov’è, visto che domani ho in programma una pedalata sull’isola qui davanti. Scatto un po’ di foto, giro per le viuzze della città vecchia e vado a raggiungere la macchina, anzi a spostarla. Park4night dice che fuori dal campeggio c’è un parcheggio gratuito: dormirò lì e domani mi trasferirò all’interno tanto la doccia l’ho fatta ieri sera nel meraviglioso camping di Blagaj. Gratuito? Mentre mi sistemo per la notte compare un uomo in divisa, con un distintivo della sicurezza del camping sulla giacca. Mi dice che il parcheggio costa due euro l’ora e mi indica il cartello che lo dice. Anche di notte? Anche di notte. Gli rispondo che allora mi conviene il campeggio. Lui mi chiede che intenzioni ho per domani. Di fermarmi in campeggio, gli rispondo. Ok, allora stanotte è “for free”. E posso anche usare la vicinissima toilette e doccia del camping. Grazie, la doccia la rimando a domattina, adesso a nanna.
Domenica 15 ottobre
La reception del camping Solitudo apre prestissimo: alle sette posso già fare il check in, scegliermi la piazzola , poi colazione col cappuccino della macchinetta e la brioche comprata ieri alla Lidl, doccia e partiamo in bici alla volta della città vecchia. Memore dei tanti scalini incontrati ieri nelle stradine lungo il mare me ne resto sulla strada principale, trafficata e in salita. Vado al porto vecchio a fare il biglietto per il battello che mi porterà sull’isola, ma, mi dicono, niente bici, sull’isola non possono circolare. Non c’è un posto sicuro dove lasciarla perciò piano B: cercare di salire sulle mura. Ieri non l’avevo vista, anche perché forse era già chiusa, ma l’entrata con biglietteria, era di fianco alla bella chiesa in fondo alla via principale. Il biglietto costa, udite udite, 35 euro, ma si possono visitare i due castelli e anche la fortezza. Ah beh! Cosa faccio, dopo essere arrivata fin qui, e quando mai ci ritornerò, rinuncio per 35 euro? Ragionamento che credo facciano quasi tutti: è così che si spennano i turisti. Comunque i due addetti all’entrata sono simpatici, mi aiutano a piazzare bici e carrellino nell’apposito spazio dedicato ai passeggini e quando siamo pronte quello dei due che parla un buon inglese annuncia ai visitatori che già stanno salendo che Laila Is coming 😀 A non salire mi sarei veramente persa qualcosa: la vista della città dall’alto è uno spettacolo. Laila viene stracoccolata da molti turisti, qualcuno arriva perfino a baciarla, è proprio una cagnolina che piace. Ci sono anche alcuni bar sulle mura, in uno ci mangiamo un buon gelato, ci mangiamo, perché con Laila bisogna sempre condividere. La commessa le regala un cono vuoto che io le dò a pezzettini sporcati di gelato. Finito il primo castello si passa direttamente al successivo, per la fortezza invece bisogna uscire e attraversare la piazza sovrastante. I due guardiani mi dicono che alle 17 chiudono, ma che in un’ora, sono le 16, ce la farò tranquilamente.
Il passo successivo è di andare al porto, quello nuovo dall’altra parte della città, ad informarmi per i ferry boat per Spalato e le isole. Le rotte ci sono, ma sono solo aliscafi. La bici la imbarcano, ma la macchina no. Parcheggiarla al.porto costa sui 30 euro al giorno, poi dovrei dormire qualche notte in albergo. Troppo caro. Pazienza, andrò subito in Montenegro. Un’altra cosa da fare è il bucato. Stamattina ho comprato per 13 euro un gettone per la lavatrice ed uno per l’asciugatrice, sempre aperte. Dopo la cena in un ristorante sul porto nuovo, un po’ meno caro che nel centro, metto a letto Laila sul sedile posteriore e me ne vado alla lavanderia. Durante il breve tragitto comincia a piovere, io mi dimentico di cambiare la lingua sulla lavatrice, l’avvio così com’è, col programma che è impostato. Doveva essere un programma non stiro perché la roba esce zuppa. La struzzo a mano e sull’asciugatrice scelgo, in italiano, il programma “asciuga e indossa” che sulla carta dura poco più di un’ora, ma che continua ad allungare i tempi e si fa eterno. insomma, me me vado a dormire a notte fonda. Una notte di pioggia e poi di forte vento che però ha spazzato via le nuvole regalandoci una bella stellata.
La mattina dopo c’è un bel sole. Unisco tutte le corde elastiche che uso per tenere ferma la bici ed altri oggetti e stendo ad asciugare le cose ancora umide. E mentre sono seduta sulla seggiolina Decathlon a studiare l’itinerario per oggi, una coppia mi passa davanti. Mi sembra di conoscerli… ma sì, sono la Pizzacani e suo marito, due miei ex colleghi. “Non ci posso credere!” esclamiamo entrambe. Il mondo è davvero piccolo e la vita è davvero strana. Abitiamo a una ventina di chilometri di distanza, non si riesce mai a combinare di incontrarsi e va’ dove questo accade! A Dubrovnik, nell’unico campeggio, è vero, ma è un campeggio grande ed avevamo anche scelto due piazzole quasi contigue. Quando si dice il caso!
Appare la Croazia Sosta in questo paesino … e siamo già a Dubrovnik Street art 😅 Nel castello c’è un campo da basket e Laila si vuole cimentare Sulla main street Lady Pi-Pi Stanotte dormo qui, fuori dal campng ma la mattina mi trasferisco dentro Laila si trova un posticino all’ ombra Si ritorna alla città vecchia, stavolta in bici Il porto vecchio E stavolta la trovo l’entrata alle mura Dall’ alto è un’altra cosa riflesso difficile 😅 Si cambia castello Cannone untato cannone puntato contro l’isola che non mi hanno lasciato visitare il porto nuovo Un incontro inaspettato, uno dei regali che ogni tanto ti fa la vita