Figueras – Burela – Loiba – Neda
27-28-29 settembre. Km 55 + 55 + 63
Un paio di chilometri e si cambia regione: a Ribadeo, passato il ponte sull’omonima ria si passa in Galizia. Cambiano gli horreos: quelli asturiani erano più grandi e a basa quadrata mentre qui in Galizia sono più piccoli e a base rettangolare.
Uscendo da Ribadeo scopro l’esistenza di una Ruta natural del Cantabrico, tutta sul mare. La scopro seguendo un’indicazione per la Praia As Catedrais che già conosco ma non posso non ritornarci in un posto tanto spettacolare: il mare ha scavato delle grotte nella scogliera che, con bassa marea, danno l’impressione delle navate di una cattedrale. Scoperta la ruta, prendo una nuova decisione: la seguirò fino a La Coruña e arriverò a Santiago dal camino ingles.
Mi rendo però conto che non sarà poi così semplice da seguire questa ruta. Seguo le indicazioni per Foz; a un bivio nel bosco, come sempre, non ci sono più. C’è un paletto con la punta dipinta di rosso, lo stesso rosso della segnaletica della ruta e vado da quella parte. Stessa cosa al prossimo bivio, raggiunto già con qualche difficoltà, finché mi ritrovo in un groviglio di radici e di rovi. Lascio la bici e parto in esplorazione a piedi con Toby. Esito positivo: tra un centinaio di metri si sbuca. Si, ma bisogna separare almeno il carrellino dalla bici e per farlo mi riempio le gambe di graffi, non avendo spazio di manovra. Quando sbuco mi disinfetto i graffi… e perdo le scarpette da mare comprate a Noirmoutier che dimentico fuori dalle borse. Anzi, ne perdo una perché l’altra me la riporta una coppia che l’aveva raccolta quando l’ha vista cadere. Rifaccio il percorso a ritroso, ma non la trovo. Ritrovo però le indicazioni della ruta che mi conducono a Burela dove, all’hotel Galatea accolgono Toby con un supplemento di cinque euro: totale 35 euro, colazione compresa. Ottimo e abbondante!
Stamattina un po’ di problemi logistici fanno sì che parta sul tardi: mi sa che a Ferrol non ci arrivo neanche oggi. A O Barqueiro mi metto in cerca di qualcosa per la notte. Nada. Decido di proseguire fino ad Ortigueira, altrin15 chilometri, ma… come nelle favole che da piccola mi facevano paura, il protagonista, allora Pollicino, la principessa, Biancaneve… stavolta io, si ritrova nel bosco di notte e quando vede una luce lontana intravvede una possibile salvezza. Poi, magari, quella era la casa dell’orco… o di una strega. Io ho trovato la casa di Ana, di sua mamma Lola e di suo padre Antonio lungo la strada per Ferrol che stavo percorrendo al buio rischiarato solo da un fanalino che, quando è iniziata la discesa, forte naturalmente, diventava pericolosissima. Ho visto la luce accesa, ho bussato alla loro porta e sono stata accolta, mica come negli hotel o peggio negli “albergue de peregrinos”. Anche loro hanno un cane, Ari, un esuberante cucciolone di golden retriver e, alla fine, troviamo una soluzione per Toby: dormirà con me dopo che lei avrà momentaneamente chiuso Ari in camera sua. Piazzo la sedia carica di tutte le mie cose davanti alla porta perché Ari le sa aprire le porte e il gioco è fatto.
Messi a letto cani e nonni, Ana ed io rimaniamo a lungo a parlare in cucina, poi usciamo con Toby a vedere il cielo stellato. Una meraviglia, data l’assenza totale di inquinamento luminoso. Ana mi descrive le bellezze di questo intorno, difficili da apprezzare in bici, e le prometto che, quando a primavera tornerò in macchina, mi fermerò qualche giorno qui da lei che me le farà scoprire: qui ci sono le scogliere fra le più alte d’Europa e, per raggiungere le spiagge sottostanti bisogna calarsi con le corde. E poi hanno la panchina più bella di tutta la Spagna, divenuta meta di un inaspettato turismo. Ma non era quella di Vigo la più bella? Noo…la più bella è quella di Loiba! Vabbè, ognuno tira l’acqua al suo mulino. L’indomani sarà la volta degli addii. Mamma Lola mi voleva quasi adottare, le dispiaceva che ripartissi già. La saluto di buon’ora, deve raggiungere il centro anziani dove passa le mattinate; Ana ed io, dopo aver fatto colazione insieme, usciamo a visitare i dintorni con la luce del giorno. Scatto qualche foto ricordo della loro casa, anche con papà Antonio che sta lavorando lì intorno e arriva per me l’ora di rimettermi in viaggio. Spero proprio che la parola addii, usata sopra, risulti inappropriata: ancora una volta ci lasciamo con un hasta la primavera.
Raggiungo rapidamente Ortigueira, la mia mancata meta di ieri, per poi proseguire per Espasante, il pueblo del puerco Anton. Si tratta di una curiosità locale di cui mi ha parlato Ana, che mi pare, al pari della panchina, pensata per attrarre turisti: ogni anno viene “graziato” un maiale che viene mantenuto con tutti i confort in una casetta, la residencia del puerco Anton per l’appunto. Anche oggi è una bella giornata e si pedala sul mare. Penso di arrivare a Ferrol, mancheranno una quindicina di chilometri, al tramonto, ma, passando per Deta, noto sul ponte che sto attraversando una piastrella con la concha del cammino. Mi informo chiedendo ad alcuni passanti e scopro così di essere già sul camino ingles, proprio a cento chilometri da Santiago, quelli della Compostela: se proseguissi per Ferrol per prendere il cammino dall’inizio, mi ritroverei domani a ripassare di qui. Inoltre, mi informano le stesse persone, qui a Deta c’è un albergue municipal, è proprio qui vicino, me lo indicano. Lo raggiungo. Ci sono parecchi pellegrini di cui uno italiano che mi indica dove lasciare il donativo essendo l’hospitalera già andata via. Si potrebbe richiamarla, ma preferisco di no, prima che mi faccia storie per Toby. Doccia e cena approssimativa in un bar che sta per chiudere. Toby potrebbe dormire nel dormitorio, ma, spontaneamente, decide di sistemarsi sul tappetino all’ingresso.
Chissà, domani si potrebbe anche arrivare a Santiago.
27 settembre, ore 8.00: partenza dall’albergue di Figueras Ribadeo. E siamo in Galizia Il primo horreo galiziano Praia As Catedrais Sulla ruta natural del Cantabrico Barreiros Foz sembra così vicina… … ma, seguendo le indicazioni della ruta… … mi ritrovo qui. Argh! Se passassi per Mondoniedo, arriverei a Santiago dal camino del Norte Con un po’ di rimpianto, tiro dritto per Foz Seguendo la ruta, su belle ciclabili… … si raggiunge Burela … dove trovo un hotel che accetta i cani 28 settembre: ancora lungo la ruta del Cantabrico Fontao, rio Xunco Xove Viveiro O barqueiro, dove vorrei fermarmi, ma non trovo posto per dormire 29 settembre: la casa di Ana a cui ho chiesto ed ottenuto accoglienza Ari Papà Antonio Foto ricordo con horreo … e arriva il momento degli addii il puerco Antòn Espasante Deta, dove scopro di essere già sul camino inglès L’albergue municipal si raggiunge da un bel ponte ciclopedonale Per una volta posso ammirare il tramonto da un rifugio sicuro per la notte
Bravissima, reportage ben fatto, la lettura è piacevole e che belle le foto. Tanta invidia e ammirazione.
Grazie 🙂