Güemes – Santillana del Mar
19 settembre 2021. 50 km
Miss Google diceva trenta, ma è sempre così. Lei ti suggerisce il percorso più breve, di solito sulla strada; il cammino lo allunga perché ti fa passare da tutti i paesini. È decisamente un percorso più gradevole, a piedi sicuramente, in bici c’è qualche problema: le forti pendenze e il fondo a volte impedalabile. Quando lo feci nel 2009, ricordo di avere seguito solo le frecce gialle del cammino. Non avevo il carrellino e la bici, per quanto appesantita dalle borse, può superare a spinta i tratti impedalabili, comunque, anche così ti perdi qualcosa perché il cammino trascura ciò che non è di interesse strettamente religioso. Bisogna imparare a mediare, informandosi prima di cosa si troverà seguendo il cammino piuttosto che la carretera general perché quest’ultima, oltre ad essere noiosa come lo sono sempre le strade, taglia fuori praticamente tutto. La riservo alla sera, quando avventurarsi lungo il cammino potrebbe essere pericoloso e ad evitare tratti con enormi difficoltà con il mio allestimento.
Comunque cinquanta chilometri in queste condizioni sono il massimo che posso fare. Basta fare due conti. Quando il territorio è montagnoso le salite e le discese si equivalgono, quindi più o meno venticinque chilometri. Ma a 3-4 km/h per salire venticinque chilometri si impiegano sette, otto ore più un’altra ora per scenderli per un totale di otto, nove ore. Più le pause. All’incirca 12 ore per cui, se parti alle nove del mattino, arriverai alle nove della sera o anche più tardi, con i fanalini accesi.
Mi consolo pensando che, se il percorso di oggi l’avessi fatto tutto via te i chilometri sarebbero stati una settantina e a Santillana del Mar non ci sarei arrivata. Invece ho preso el barco per Santander a Somo. Un pellegrino spagnolo, in bici anche lui, mi dà una mano nelle operazioni di imbarco e sbarco. Durante la traversata parliamo un po’ e il discorso cade sulle bici elettriche. Gli dico che non le considero biciclette e che nei viaggi lunghi penso creino più problemi che vantaggi. Lui mi risponde che quando arriverò alla sua età cambierò idea. Perché, quanti anni ha lei? Sessanta. Quindi l’ho già raggiunta e superata la sua età, senza aver cambiato idea!
Più tardi, a Santander, mentre percorro il carril bici nella direzione del cammino, lo vedo tornare indietro. Non è la strada giusta? gli chiedo. No, va bene, ma ci sono troppe salite di qui. Ma se i dislivelli ci sono non é che li puoi evitare, a meno di non fare solo la nazionale che, comunque non te li toglie mica, tuttalpiù li attenua con i tornanti.
Comunque, pendenza a parte, da Santander si esce da belle ciclabili e il percorso è ben segnalato. Prima di arrivare a Santillana del Mar si passa da Torrelavega all’entrata della quale due grandi ciminiere mi fanno sospettare l’esistenza di una centrale nucleare; scoprirò che sono invece depositi di acqua e che si tratta di uno stabilimento della Solvay. Qualche giorno fa, entrando in Bilbao, mi ero imbattuta nella Arcelor Mittal, come in Italia, come chissà in quanti altri Paesi del mondo, visto che si tratta di grandi multinazionali: il villaggio globale!
Appena prima di entrare in Santillana del Mar passo davanti ad un albergue de peregrinos e, data la difficoltà di essere accettata col cane, mi fermo a chiedere. C’è un solo pellegrino, un ragazzo di Bilbao al suo primo giorno di cammino che, come vede Toby, si illumina: gli ricorda la sua cagnolina di cui sente già la mancanza. Ma la giovane hospitalera è irremovibile: niente cani nel suo albergue. Non va meglio a Santillana: albergues, casas rurales, pensioni, hostal… nessuno disposto ad accettare un cagnolino. La gentile proprietaria di un negozio di souvenirs, dopo una serie di telefonate infruttuose, mi indirizza al camping all’uscita del paese: sa che alloggiano pellegrini e le sembra che accettino i cani. Per fortuna le sembra bene, per fortuna all’interno del camping c’è un albergue, per cui non devo montare la tenda. Per fortuna! Perché ho appena il tempo di riparare nel patio che si scatena il diluvio universale! Nell’albergue c’è solo un altro pellegrino, un brasiliano, Cicero, che adora i cani; quando esco dalla doccia mi dice che le foto di Toby sono già arrivate in Brasile tramite il suo sito
www.ciceropaes.com.br
Ultima complicazione: non si può pagare con la carta, ma alloggio più cena costano 13 euro. Io ne ho venti e, contrattando, ottengo con i rimanenti 7 euro, una panaché, un po’ di prosciutto che divido con Toby, un caffè e la colazione di domattina. E per oggi è andata bene.
Con Don Ernesto alla partenza murales Col battello si risparmiano 23 km: battello! Santander … piena di belle ciclabili Santa Cruz de Bezana La forte pendenza per il largo mi fa cadere Torrelavega Non c’è una centrale nucleare, solo lo stabilimento della Solvay … non è sicuramente rivolto ai cani Qui mi hanno rifiutato alloggio… il primo rifiuto di una lunga serie, oggi Santillana del Mar Nel camping c’è un albergue … e qui Toby è ben accetto Ho giusto il tempo di sistemare la Lola al riparo e scattare qualche foto prima che si aprano le cataratte del cielo