Cabariot – Soulac sur mer – Lacanau
5 settembre 2021. 90 km + battello; 6 settembre 2021. 74 km
E finalmente ci sono arrivata a Royan a prendere l’agognato battello che attraversa l’estuario della Garonna permettendomi di proseguire lungo il mare, senza passare da Bordeaux.
Parto presto perché è domenica e il laghetto davanti al quale sono accampata è meta di pescatori; già ce n’è qualcuno alle sei del mattino, figuriamoci tra un po’!
Lungo la Velodyssée incontro due ragazzi in bicicletta, due cicloviaggiatori. Vanno anche loro a Royan a prendere il battello. Più avanti l’incubo delle canne da pesca, lunghissime, piazzate in modo da bloccare il transito ai ciclisti. Che poi di ciclisti ci sono solo io, forse i locali lo sanno e la domenica evitano. Sono costretta a fermarmi di continuo, un ciccione mi dice che quella è zona riservata ai pescatori: gli faccio vedere un segnale della Velodyssée e sposta la canna. Più avanti ce n’è una lunghissima che occupa l’intera alzaia, non si può nemmeno aggirarla. Incattivita dallo “scontro” con il ciccione ci passo sopra… e lo faccio apposta. Il proprietario mi grida dietro qualcosa, io tiro dritta, non troppo contenta di me. Non credo di avergli danneggiato la canna perché l’ho calpestata nell’ultimo pezzettino, ma non avrei dovuto farlo. Sono stata arrogante. Io, non lui. Lui magari l’ha messa così pensando, come il ciccione di prima, che fosse territorio dei pescatori, io ci sono passata sopra per ripicca… insomma, questo episodio mi ha rovinato la mattinata. Una sosta in un bar di Marennes e un buon caffè mi riconciliano con me stessa.
Sul battello, nel corridoio dedicato alle biciclette, c’è un altro cicloviaggiatore: è Victor, uno dei due ragazzi di stamattina. Ci scambiamo i contatti; domani, magari, faremo un pezzo di strada insieme. Stanotte lui vuole bivaccare nel bosco, io invece cerco un campeggio… anche stavolta gratis 😉
Ci ritroveremo l’indomani sulla spiaggia di Carcans, dove lui si sta concedendo una lunghissima pausa per sfuggire al caldo. Quando lo raggiungo mangiamo qualcosa insieme in un bar sulla spiaggia e, assicurate le bici con doppio lucchetto, ci concediamo un bagno anche Toby e io.
Si riprende a pedalare alla volta di Lacanau. Ceniamo in un ristorante vista mare e chiacchierando vengo a sapere qualcosa di lui: ha l’età di mia figlia, 29 anni, è ingegnere ed ha già lavorato come ingegnere, ma non gli piaceva ed ha deciso di girarsi la Francia, il suo Paese, in bici per capire cosa vuole davvero. Mi sembra un ottimo modo di affacciarsi alla vita adulta. E stanotte bivacco sulla spiaggia, appena dietro le dune. Devo dire che non è poi così morbida la sabbia! La mattina dopo, quando ho commentato questo con Victor, lui mi ha detto che bisognerebbe scavare una fossa che possa prendere la forma del tuo corpo. È quello che fa Toby, lui lo sa istintivamente.


























