Onzain – Saint Avertine … praticamente Tours
21 agosto 2021. 60 km circa
Sono in ambasce, non so come comportarmi con Marie Rose. Lei e suo marito sono stati così gentili, amichevoli, hanno una bella casa e tutto denota agiatezza; magari accolgono i pellegrini per puro piacere, ho paura di offenderla se le offro dei soldi. Vero è che potrei aspettare che me li chieda lei, ma non mi sembra bello, né per lei né per me. Così le dico: “Marie Rose, non so come chiedertelo… ti devo lasciare qualcosa per l’ospitalità? ” e lei mi risponde: “oui”, Quanto? Quello che voglio. Le lascio 20 euro. Non sono tanti, anzi sono pochi, considerato tutto ciò che mi è stato offerto: una bella camera, un posto sicuro per la bici, lavatrice, cena, colazione, ma é un accueil pelerins e chi offre questa ospitalità lo fa anche per venire loro incontro, perché sa che chi fa un viaggio lento e quindi lungo non può permettersi i prezzi degli alberghi, non tutti i giorni Sono sicura, anche in base alla mia esperienza di hospitalera, che la maggior parte dei pellegrini lascia meno. I donativi possono essere un problema perché c’è purtroppo molta gente che ne approfitta, lasciando poco o niente; é vero che lo spirito del cammino dovrebbe essere quello inciso su una cassa nell’albergue di Grañon, sul cammino francese: “peregrino, deja lo que puedes o toma lo que necesitas”, ma al giorno d’oggi chi è il pellegrino? Vabbè, lasciamo perdere, sarebbe un discorso troppo lungo..
Saluto Marie Rose e Pierre, ci facciamo una foto insieme e riguadagno il ponte sulla Loira, già attraversato ieri sera perché la ciclabile è dall’altra parte. Per una volta che ero partita presto… A Chaumond sur Loire c’è un castello: decido di dargli un’occhiata da vicino e affronto la salita, abbastanza dura, per arrivarci. É chiuso, apre alle dieci e sono le nove e mezza. Inoltre non si entra senza biglietto, neppure nei giardini intorno e c’è già una bella fila di persone in attesa. Rinuncio, ridiscendo, per scoprire che c’era un’entrata anche in basso. Un sacco di tempo perso per niente.
Riguadagnata La Loire a velo, arrivo ad Amboise attraverso un percorso incantevole. Entrando in Amboise ci si imbatte nel Clos Luce, il castello in cui è morto Leonardo da Vinci, la cui tomba si trova però nel più grande castello di Amboise. Bella città Amboise, molto turistica. Tutti i ristoranti offrono mules frites, stupendo! Toby riesce a farsi dare gli scarti della bistecca del bambino del tavolo accanto. Poi ancora Loira. Si passa per Montlouis sur Loire e Saint Martin le Beau, due belle cittadine, prima di approdare a Tours. Delusione. Mi aspettavo di trovare un albergue, come a Vezelay. Niente, solo il timbro sulla credenziale. Al numero del suo omologo di Tours, datomi da Annie Pechard, risponde la solita voce registrata, a quello di un hostal rispondono, ma non accettano i cani, al convento di Saint Martin risponde un’altra voce registrata. Neanche come città è ‘sto granché, è la meno francese di quelle attraversate finora. Me ne vado, trovo l’indicazione di un camping. Sarà il mio fine tappa di oggi.
Vengo a sapere dai vicini di tenda, una famigliola molto simpatica, che oggi, sabato, in tutta la Francia ci sono state manifestazioni contro l’obbligatorietà del pass sanitair. Anche a Tours, ma era alle tre. Io sono arrivata alle sei, me la sono persa. Peccato!























