Lain – Briare
17 agosto 2021. 66 km
Come concordato ieri sera con Arlette, quando mi ha portato la cena in camera, alle 8.30 mi presento in casa sua per la colazione. Oltre ad Arlette e Jacques, suo marito, c’è un’altra coppia di loro amici che hanno dormito qui. Mi fanno un sacco di domande sul mio viaggio e, tra una chiacchiera e l’altra, passiamo una mezz’ora piacevole. Toby è rimasto in camera, che poi è un appartamentino, perché loro hanno un gatto.
Jacques mi apre il garage, carico la bici e, dopo qualche foto ricordo, ripartiamo, Toby, la Lola ed io. Quando viaggiavo con l’altra bici, la Kūbiña, ne citavo spesso il nome, ci parlavo addirittura, a volte… insomma l’avevo umanizzata. Quando due anni fa ho comprato questa mtb, l’ho chiamata Dolores, come la Pasionaria spagnola, che si può abbreviare in Lola e anche con lei si era creato un rapporto nel primo cicloviaggio verso la Spagna, passando per la Svizzera e la via limogense. Ma adesso c’è Toby. La bicicletta non è più la mia sola compagna di viaggio e con Toby c’è un vero rapporto. Lui interagisce davvero con me, non solo nella mia fantasia. É come viaggiare con un bambino piccolo, e se ne vedono parecchi qui sulla Loira di bambini veri, nei loro carrellini. Va nutrito, fatto scendere quando è possibile perché possa correre e sfogarsi un po’: non è un bagaglio, è un essere vivente che ha le sue esigenze. Diventa sempre più bravo. Se penso a tutte le strategie di contenimento che ho dovuto escogitare nei mesi scorsi perché non uscisse dal carrello! Adesso ci entra da solo, a volte ci vuole entrare: non avrei mai sperato tanto. É vero che mi rallenta, i cento chilometri quotidiani di una volta me li devo dimenticare, ma mi ripaga con la gioia che sa darmi. Dormiamo ormai quasi sempre in campeggio, per motivi economici, certo, ma anche perché, soprattutto negli ostelli, i cani non sempre li accettano. Insomma, non sono più sola e questo accudimento di un essere che dipende da te e che ripone totalmente in te la sua fiducia risveglia il mio senso materno.
Parto sotto un cielo nuvoloso, chissà se pioverà anche oggi. Arlette mi ha scritto, con la sua bella calligrafia, su un fogliettino rosa, un elenco di paesi che dovrò attraversare per arrivare sulla Loira, con anche l’indicazione delle cose da vedere, anzi, mi ha creato un itinerario che mi faccia passare da posti interessanti: San Sauveur, il paese di Colette, una poetessa francese, San Fargeau, dove c’è un castello, Briare, famosa per il “pont canal”, per finire a Gien.
Ma a Gien non ci sono arrivata. Il pont canal, cioè un ponte sulla Loira al centro del quale scorre un canale con tanto di chiusa, l’ho attraversato due volte perché ho perso le indicazioni della ciclovia “La Loire a velo” dopo aver scartato l’ipotesi di dormire qui.
Inizialmente volevo arrivare a Gien, ma poi Briare era così bella! All’imbocco del pont canal c’è un ostello che era indicato nel pannello interattivo fuori dall’ufficio del turismo e che sembrava economico, oltre che in una posizione magnifica. Mi accoglie un ragazzo che mi aiuta a sistemare la bici in garage e a portar su le borse. La camera, doppia, costa 62 euro, il doppio di quanto indicato all’ufficio turistico. Ho sempre sognato di dormire in un posto cosi… vabbè farò lo sforzo. La camera è spartana, il bagno è fuori, l’unico per tutto il piano, ma stanotte ci sarò solo io. Ci sarò? Dico al ragazzo che di solito non funziona così, che una camera doppia uso singola dovrebbe costare meno che se si è in due. Da loro no. Gli chiedo dove sono gli asciugamani, mi risponde che per quelli é previsto un supplemento di 3 euro. É la goccia che fa traboccare il vaso. Riprendo le mie cose e me ne vado. Verso Gien. Ma non trovo le indicazioni della ciclovia, seguo quelle degli escursionisti e mi ritrovo in un bosco. Torno indietro e cerco un altro albergo: sono tutti completi, l’unico praticamente vuoto era l’ostello di prima, si facciano qualche domanda…
C’è un campeggio. Riattraverso il pont canal e lo raggiungo. Dodici euro e cinquanta e per il cane, visto che é un toutou, non mi fanno pagare.















