19 agosto 2020. (Borgorose) – Foligno – Perugia

Foligno – Cannara Piandarca – Torgiano – Perugia
50 km pedalati
Stamattina, come d’accordo, Francesca è arrivata di buon’ora al mio agriturismo col suo furgoncino bianco e, caricata la Kῡbiña, siamo partite alla volta di Foligno. Speravo in una pedalata insieme (sul furgone c’era anche la sua bicicletta), ma lei oggi proprio non aveva tempo, si è ritagliata qualche ora al mattino solo per incontrarci… l’amicizia ti fa fare queste cose e, anche se questa è la seconda volta che ci vediamo, credo che con Francesca sia nata una vera amicizia, quel rapporto speciale fra due donne “toste” (dai, possiamo ben dirlo 😉) legate da una passione comune e disposte per questo a superare gli ostacoli che incontrano sul loro cammino. A Foligno ci arriviamo, anche se motorizzate, seguendo strade secondarie, più o meno le stesse che avrei percorso in bici; passiamo dal lago del Salto, un bel bacino artificiale, e ci lasciamo nei pressi del cimitero di Foligno. La prossima volta, Francesca, ci dobbiamo organizzare per qualche giorno in bici insieme 😃 Girello un po’ per Foligno, bella cittadina umbra che, come tutto da queste parti, parla di San Francesco; lungo la strada passerò da Cannara Piadarca, il luogo della famosa predica agli uccelli. Da qui una bella stradina bianca lungo il fiume Topino mi accompagnerà per un bel pezzo verso Perugia. Ci ero già stata a Perugia, sempre con il mio ex marito; avevo un vago ricordo di una bella città, ma ci eravamo saliti fino al centro storico? Magari no, perché è mai possibile che non mi ricordi niente di un posto tanto bello? Trovato un albergo abbastanza periferico e mezzo chiuso (ma li convinco ad alloggiarmi) ed espletate le solite operazioni di fine tappa, doccia e bucato, mi avvio a piedi verso il centro nella magica luce del tramonto. Rapita dalla tanta bellezza che via via si offre ai miei occhi, quando l’ora si fa tarda ed è il momento di tornare, scendo per un viale alberato che “somiglia” a quello da cui sono salita, ma non sono sicura che sia lo stesso. C’è una luce proveniente da un bar ormai chiuso in cui i proprietari stanno lavorando, chiedo loro rassicurazioni, ma mi sento dire che sono distante ben dieci chilometri dalla mia destinazione. Dieci chilometri? Non posso aver fatto tutta questa strada a piedi, così, senza neanche rendermene conto. E invece sì! Fra l’altro neppure mi ricordo con precisione l’indirizzo e il nome del mio albergo, ne conosco solo approssimativamente la posizione e l’idea di farmi dieci chilometri ormai quasi di notte, per queste strade deserte mi preoccupa alquanto. Ma c’è Ramona (della serie gli angeli esistono), l’unica donna presente, che si offre di accompagnarmi con il furgone del marito, fino davanti all’albergo, non nei pressi, quando sono in grado di riconoscere la strada giusta: non vuole farmi correre il rischio di perdermi un’altra volta. So che non vuole che la ringrazi, ma come faccio a non farlo? Grazie Ramona 😘
Borgorose il lago del Salto Bovara con Francesca Foligno torre romana il fiume Topino Cannara Piadarca, il luogo della predica agli uccelli Perugis
Le solite stupende foto…. Anche loro “tristissime”… è le dettagliate relazioni lasciano preludere ad un buon libro… Che ne dici?