17 agosto 2020. Cassino – Balsorano

3 Settembre 2020 0 Di wp_1499909
Paesi attraversati:
Cassino – Sferracavalli – Belmonte Castello – Atina – Vicalvi – Broccostella – Sora – Balsorano

km 71

Stamattina parto più presto del solito: con Andrea, il mio vicino di stanza cicloviaggiatore, ci siamo dati appuntamento alle 6.30 per fare colazione insieme nel b&b, poi lui è partito e io ho indugiato ancora un pochino con il blog; comunque alle 8.30 stavo già uscendo da Cassino. Sia Francesca (Filippi) sia i locali consultati mi consigliano la Casilina che, dopo qualche chilometro, somiglia sempre più ad una superstrada, così esco e cerco un’alternativa. L’alternativa, che inizia con una bella pista bianca che corre lungo un canale, prevede scollinamenti vari, quindi lunghe salite e discese ardite, però fra i bei paesaggi dell’appenino e quindi vada per le salite. La località di Sferracavalli è praticamente una lunga strada in salita con questo nome; il primo paese vero, anche se piccolissimo ed arroccato sul solito cocuzzolo, è Belmonte Castello, poi dopo un altro lungo tratto su strada in salita si arriva ad Atina, una bellissima cittadina. Siamo già da ieri in provincia di Frosinone e quindi nel Lazio e sto puntando su Rieti dove, se arrivo entro domani, riuscirò ad incontrare Francesca; certo, con la Casilina avrei fatto prima, ma che ci posso fare? Sono allergica alle grandi strade, è più forte di me. Passo ancora alcuni paesini, Vicalvi, Broccatella e forse qualche altro, paesi di cui leggo il nome su un pannello per essere entrata nel territorio comunale, ma i cui centri sono sempre arroccati e quindi fuori dal mio itinerario… sto pensando che l’itinerario di un mio prossimo cicloviaggio potrebbe prevedere proprio tutti i borghi arroccati sugli appennini… approdo in quel di Sora, un centro abbastanza grande nel quale potrei trovare una sistemazione per stanotte. Potrei, ma voglio avanzare ancora un po’ e così arrivo a Balsorano, e sono in Abruzzo, annunciato da un bel castello in cima alla collina. Un ragazzo che stava correndo sulla mia strada mi parla di un b&b poco prima di arrivarci, ma me lo perdo, non lo vedo. Fermo una coppia di fidanzati in auto che si adoperano molto per aiutarmi a cercare una sistemazione; da loro vengo a sapere che, se anche l’avessi visto quel b&b non mi sarebbe servito a granché perché non accolgono ospiti che non si fermino almeno per una settimana. Tutti gli altri posti sono pieni, mi consigliano di tornare a Sora. Proprio non mi va di farmi 25 chilometri inutili tra andata e ritorno, esco sconsolata dal bar in cui ero entrata a chiedere informazioni e vedo che un signore sta passando la Kῡbiña ai raggi X. Mi dice di essere anche lui un cicloviaggiatore e dopo aver parlato con un altro cliente del bar che affitta stanze ed avere avuto la solita risposta negativa, si offre di ospitarmi lui. C’è da tornare indietro di sei chilometri, ma accetto e ringrazio. Mi viene messa a disposizione la casa di suo fratello che, siccome non la usa mai, è uno stato di perenni lavori in corso, ma va più che bene: c’è un bel bagno, c’è pure l’acqua calda che sembrava non dovesse esserci, in cucina c’è un lettino nel quale dormirò, che desiderare di più? Luigi e sua moglie mi invitano anche a cena ed in questa occasione scopro molte altre cose sul mio ospite: all’età di 75 anni vola in parapendio e pratica il tree climbing, l’arrampicata su alti alberi; inoltre è un artista, decoratore di interni ed esterni e a volte l’arrampicata è parte integrante del suo lavoro, quando realizza murales su grandi pareti esterne. Stanno per diventare nonni per la prima volta e sono giustamente emozionati e felici. Passo una bella serata con loro, ci salutiamo dandoci appuntamento a domattina: faremo colazione insieme prima di salutarci. E, anche per oggi è andata bene, anzi, più che bene! 😀