4 agosto 2020. Guardavalle Marina – Roccelletta di Borgia

20 Agosto 2020 0 Di wp_1499909
aesi attraversati:
Guardavalle Marina – Santa Caterina dello Jonio Marina – Badolato Marina – Soverato – Montepaone Lido – Caminia – Copanello – Squillace Lido – Roccelletta di Borgia

km 55

Tornando a quello che ho scritto ieri sulle ciclabili in riva al mare…
Mi sono fatta, tanto per iniziare bene la giornata, quattro chilometri spingendo la pesante Kūbiña sulla spiaggia, dalla fine del lungomare di Guardavalle Marina finché non ho potuto uscire su una strada pedalabile che era poi quella di un villaggio resort nel quale sono entrata e, dopo averlo percorso, mi ci sono trovata rinchiusa dentro, davanti ad un cancellone di sicurezza azionato da una portiera. Le ho detto: “Non so come sono arrivata qui, ma mi faccia uscire, per favore”. Lei ha sorriso ed ha azionato l’apertura.
Però non è stata affatto brutta, fatica a parte, la “passeggiata” sulla spiaggia. Alla fine del lungomare si poteva proseguire su uno sterrato sabbioso, ma abbastanza compatto, tra la tipica vegetazione da duna che, ho pensato, avrebbe fornito un supporto alle ruote della bici. Seee… alla fine mi sono ritrovata nella sabbia.  Tornare indietro? Ma và!  Mi sono avvicinata al mare, dove l’arenile era sassoso e si poteva spingere con un po’ meno fatica, poi, ispirandomi a qualcuno che camminava sulla battigia a piedi scalzi, ho fatto lo stesso: appese le scarpe al manubrio, ho camminato con i piedi nell’acqua e la Kūbiña sul bagnasciuga. É stata la parte che mi sono goduta di più; raggiunta poi una spiaggia con stabilimento balneare (che era poi quella del resort) mi sono pure concessa un bel bagno e, notata una scaletta di legno in fondo alla spiaggia, sono andata a controllare a piedi dove conducesse. Conduceva in quello che pensavo fosse il paese, c’erano delle auto parcheggiate più avanti… Perfetto, ho pensato, si passa! Un gentile signore in vacanza lì con la moglie, mi ha aiutato a trasportare i vari pezzi del bagaglio, poi, rimontato il tutto, ho guadagnato l’uscita del villaggio.
Solo più tardi, quando mi sono fermata a comprare della frutta in una delle tante frazioncine che si susseguono sulla statale ionica, ho notato l’assenza, sul portapacchi, del sacchetto di tessuto non tessuto del Marcello Bergamo, fornitore di abbigliamento specifico a tutti i ciclisti della mia zona, nel quale si stava asciugando il completino che indossavo ieri: devo averlo assicurato male all’uscita dalla spiaggia e sarà caduto. Era il mio unico cambio, quello in condizioni peggiori, praticamente da “far fuori” in questo viaggio (Murphy, stavolta hai fallito): bisogna assolutamente trovare dove comprarne un altro. Devo passare per Soverato che é abbastanza grande, ci sarà un centro commerciale, un negozio di articoli sportivi… C’è, ma é  chiuso, apre alle quattro e mezza, non posso aspettare tanto. Quando ormai avevo perso le speranze… un ciclista! Mi dice che non vende abbigliamento, poi però ci ripensa. Ha ancora un po’ di roba che non terrà più. Dal campionario della Scott salta fuori un bermuda completo di pantaloncino imbottito, un po’ grande per me, ma va bene lo stesso, più un top, perfetto con questo caldo e un paio di calzini. Riesco a spuntare 70 euro per il tutto, un ottimo prezzo.
E incomincia a piovere. Anche per oggi non si può fare una tappa decente, bisogna già fermarsi, anche perché noto l’indicazione di un campeggio li vicino, “Il cammello grigio”, meglio non perderselo. Con un po’ di difficoltà riesco a trovare qualcuno della reception; sono gentili: mi fanno lo sconto perchè i bagni non vengono puliti regolarmente dato che ci sono pochi campeggiatori che non abbiano il loro e, soprattutto, mi assegnano una piazzola con gazebo, provvidenziale perché un paio di ore dopo si scatenerà il diluvio. Piove tanto forte da non poter raggiungere neanche il ristorante del campeggio. Cena a ora molto tarda quindi, ma almeno mi hanno aspettato.