26 novembre 2019. Milazzo – Capo d’Orlando

Km 71

Tappa bella, dopotutto facile, se si eccettua la salita verso il Tindari, santuario mariano che sorge su un promontorio a picco sul mare meta di pellegrinaggi; duretta, ma fattibile e che mi ha regalato stupendi panorami anche se poi al santuario non ci sono salita, mi sono limitata ad ammirarlo qualche tornante più in basso e mi sono goduta, finalmente, la discesa. Tappa felice anche, a giudicare dai nomi di alcune località attraversate: Gioiosa Marea e Contrada Ridente Avevo un problema: trovare un ciclista, uno abbastanza attrezzato da disporre del cavetto per il comando che blocca gli ammortizzatori dal manubrio. L’avrei trovato a Barcellona Pozzo di Gotto se fossi passata per il paese invece che sul lungomare, ma ormai… Sulla salita del Tindari sono riuscita a bloccarli lo stesso con molti sforzi, ma si vede che il cavo sta per cedere. L’ho trovato a Marina di Patti, andando a suonare alla porta di casa sua perché ci sono arrivata che aveva appena chiuso per la pausa pranzo. Gentilissimo, mi ha cambiato il maledetto cavetto, semplificandomi un po’ la vita, almeno nell’affrontare le salite . Arrivo senz’altri intoppi a Capo d’Orlando, dove gli avventori di un bar mi parlano di un nuovo b&b, AWA, dalle iniziali dei nomi dei figli dei proprietari, come capirò in seguito. Che amori i gemellini di un anno e mezzo, Alejandra e William! L’altra A è Alba, la figlia maggiore. Ottima sistemazione: nonostante il prezzo basso, la stanza é arredata con gusto, c’è il garage per la Kūbiña e la mattina trovo, di buon’ora, tutto il necessario per la colazione. In definitiva, oggi è andata più che bene

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