25 novembre 2019. Messina – Milazzo

21 Giugno 2020 0 Di wp_1499909

Km 67

Paesi attraversati:
Messina – San Saba – Spadafora – Venetico – Saponara Marittima – Milazzo

Ed eccomi finalmente arrivata in Sicilia! Ieri la Calabria era sott’acqua. Allerta meteo rossa, centri storici allagati, oggi scuole chiuse… n’apocalisse! Era il caso di mettersi in strada, passando una pallosissima domenica di pioggia a Matera per affrontarla oggi? Meglio raggiungere con qualche mezzo l’imbarco per la Sicilia. Dato che in treno, da Matera, si va bene solo a Bari, la scelta cade sul Flixbus. Biglietto online, l’autobus parte a mezzogiorno e mezza, quindi la mattina esco a piedi a cercarne la fermata e anche un luogo asciutto dove poterlo aspettare. Una volta in viaggio, posso solo benedire la mia scelta. Piove a dirotto, i fulmini sembrano colpire direttamente il finestrino, da Lamezia Terme e Reggio Calabria arrivano notizie di automobili sommerse ancora con le luci accese: colte cioè di sorpresa dell’onda di piena. Ciliegina sulla torta: un albero caduto sbarra la strada, rimaniamo più di un’ora fermi ad aspettare che venga rimosso. Quando scendo a Villa San Giovanni decido che a Messina ci andrò domattina. Mi cerco una stanza qui, ne trovo subito una economica, associta ad un bar sempre aperto dove si può anche mangiare qualcosa: va benissimo! Stamattina, una volta sbarcata dal ferry a Messina e guadagnata l’uscita del porto, mi fermo su una panchina compiacente a consultare le Google maps. So di non essere dove vorrei, e cioe sulla costa settentrionale bensì su quella orientale, e vorrei portarmici seguendo il mare. Ho sempre avuto problemi con l’utilizzo delle mappe al momento di capire da che parte cominciare a muovermi: allargo la mappa, mi muovo a piedi vedo se sto andando nella direzione giusta… no! Quindi sarà quella opposta! Facile dire: guarda dov’è il mare, devi averlo alla tua destra, perché c’è di mezzo il porto che deve prima essere aggirato. Mi muovo quindi nella direzione opposta che, al successivo controllo, risulta sbagliata. Chiedo a un passante, poi, lungo la strada incontro un ciclista che spontaneamente mi indica la strada. E, dopo quasi un’ora che giro e un po’ di chilometri gratis, mi ritrovo a passare davanti alla panchina di prima e la direzione giusta era la prima che avevo preso! Vabbè, mi sono vista un po’ la zona portuale di Messina, mi può servire a farmi un’idea della Sicilia. Superato questo primo impasse, il resto della tappa è semplice: mare sulla destra! Decido di fermarmi a Milazzo anche se avrei ancora un’oretta di luce perché non ne posso più del vento che mi ha pure provocato uno stato di malessere, una nausea che non saprei a che altro attribuire visto che oggi ho praticamente digiunato. Trovato un B&b, penso di avere il tempo per visitare la città con la luce. Errore! I dieci minuti di attesa perché venisse qualcuno ad aprirmi sono diventati una mezz’ora buona, e solo dopo sollecitazione. Non c’è bene: il luogo dove ti fermi te lo devi sempre vedere con le luci della sera!