19 novembre 2019. Santa Maria di Leuca – Taviano

21 Giugno 2020 0 Di wp_1499909

Km 68 pedalati

Paesi attraversati:
Santa Maria di Leuca – Maldive –  Marina San Gregorio – Lido Marini – Torre San Giovanni – Marina di Mancaversa – Gallipoli – Rivabella – Taviano

Lascio Santa Maria di Leuca nel sole splendente di una bellissima giornata. Primo problema: il bar dell’hotel non funziona per lavori, quindi niente colazione nonostante fosse compresa nel prezzo. Bisogna andare al bar e so che ce n’è uno aperto qui vicino, ma, mi dico, ne troverò uno poco più avanti, senza dover tornare indietro, anche se di poco. Errore! Il primo bar aperto lo trovo a Gallipoli, dove ho solo l’imbarazzo della scelta. Prima, però, nada. Tutto chiuso, sono tutte località balneari. Che bella Gallipoli! La parte più antica è un’isola, collegata alla terraferma da un ponte ed è una meraviglia. Mi attardo ad ammirarla, pedalo in alto lungo le mura e si fa tardi. Ma quanto tardi? Possibile che siano già quasi le cinque? L’orologio mi dice 15.00, non 17.00. Mi rendo conto solo adesso che il tempo sta cambiando e che il sole che fino a poco fa splendeva ha ceduto il posto ad un cielo grigio e minacciante pioggia. Consulto il meteo: fino alle quattro non pioverà quindi mi affretto a cercare di raggiungere Santa Maria al Bagno dove, mi hanno assicurato, si trova da dormire. Mai fidarsi delle previsioni! Inizia a piovere con quasi un’ora di anticipo, quando mi trovo a Rivabella, tipico “paese” balneare dove adesso è tutto chiuso. A mali estremi… piuttosto che pedalare per venti chilometri sotto una forte pioggia, mi potrei accampare qui, fronte mare, sotto i portici dei grandi condomini che si popoleranno d’estate. Dopo mezz’ora, però, già non ne posso più. Decido di tornare alla più vicina Gallipoli e inizio ad allestirmi per la pioggia. Mi si avvicina un ragazzo in macchina, lo stesso che poco prima avevo visto avviarsi verso la spiaggia davanti a me. Era venuto a correre ed era stato colto anche lui dall’improvviso maltempo. Mi offre aiuto, carichiamo la Kūbiña sulla sua macchina e gli chiedo se mi può ospitare lui, non ho voglia di girare in cerca di un albergo, anche se per me significa tornare indietro di una decina di chilometri. Il problema è che Emanuele vive con due gatti in un monolocale dove c’è solo il letto matrimoniale: mi dovrò accampare con materassino e sacco a pelo, ma non importa, almeno non li avrò portati per niente. Lui non sta bene, mi dice che é sotto antibiotico ed ha mal di testa e una brutta tosse. Però deve uscire, é un ristoratore ed è in un momento di cambiamento nella sua attività. Esce per un appuntamento e torna poco dopo trafelato: deve andare a Lecce per una cosa importante e non sa quando tornerà. Mi propone, se preferisco, di accompagnarmi nell’albergo di un suo amico. Accetto entusiasticamente. Taviano é carina, me ne rendo conto solo ora e mi concedo anche una bella cenetta in un ristorantino sulla piazza principale. Quando esco non piove più e domani dovrebbe essere una bella giornata. Sperém!